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La conservazione di foto e documenti cartacei come testimonianza

Ogni volta che posiamo il nostro sguardo su una vecchia fotografia o su lettere ingiallite dal tempo, dovremmo pensare alle condizioni che hanno impedito la loro distruzione. Sfogliare vecchi album fotografici, leggere diari di altri tempi può essere un‘occasione istruttiva e anche un invito alla riflessione. Ti giungono, da quelle "carte" ingiallite dal tempo, lontane atmosfere crepuscolari, presenze remote e scomparse. Le fotografie rappresentano la storia moderna dell'umanità, preziose testimonianze che, come in una macchina del tempo, ti catapultano emotivamente in altri luoghi di altri tempi, suscitando spesso un’emozione sentimentale impastata con il tempo e con la memoria.

Poi riponi quelle vecchie foto o quei vecchi documenti e riprendi il tuo posto nel presente; ricordi ed emozioni rientrano nell’archivio della memoria scomparendo dal display dove torneranno chi sa come e chi sa quando: entra in scena la dimensione onnivora dell’oblio. È difficile non provare un particolare interesse per la memoria, per il ricordo e per la sua operante continuità: ognuno di noi sente con molta intensità quanto il suo modo d’essere nel presente derivi da ciò che è appena accaduto e questo da ciò che ancora prima accadde. Ma se poi quei singoli blocchi di passato si ripresentano, evocati da un’immagine o da una qualsiasi emozione di ritorno all’indietro con tutto il contorno delle passioni, delle speranze, dei timori e delle angosce di allora, ci si accorge che l’identificazione con essi non supera spesso l’emozione d’un attimo. E lo stesso effetto si ripresenta anche quando siamo di fronte a documenti cartacei, vecchie lettere, fogli ingialliti dal tempo di un vita che fù.

Le fotografie, la vecchia corrispondenza, i diari e altre testimonianze scritte sono un prezioso tesoro che l'umanità non può e non deve lasciar finire nell'oblio, perché sono quanto di meglio ci può essere per comprendere la storia ed evitare che certe situazioni negative possano ripresentarsi in futuro. Parliamo, per esempio, della Prima Guerra Mondiale e di cosa quei tragici anni, hanno significato per le persone coinvolte. Studiando la Storia di quel periodo, nei libri di scuola, si parla spesso di sacrifici, di brutalità, di situazioni negative, ma solo in senso generale...tutto, poi, viene ridotto più semplicemente ad una serie di eventi cronologici di carattere geopolitico e strategico e, successivamente, di quello che ne è derivato. Se ogni singolo studente su un banco di scuola potesse studiare la storia leggendo diari, lettere dal fronte e toccando con mano i vari cimeli militari custodi nei vari musei, pubblici e privati, lo stesso ne rimarrebbe notevolmente più coinvolto, soprattutto a livello emotivo. E l'emotività, con le sensazioni che ne derivano, fissa in maniera indelebile i ricordi all'interno della mente umana.

Questo è l'effetto di vecchie fotografie, di documenti e testimonianze cartacee, ingiallite dal tempo: fungere da finestra diretta su la storia per meglio comprendere quello che è accaduto, contemplando i volti e leggendo testimonianze di chi la storia ha contribuito a scriverla, per fare i mondo che esperienze negative passate, non si ripresentino più nel nostro futuro.