Il Colonnello Comandante Bicchetti Michele

I cimeli militari del Colonnello Comandante Bicchetti Michele
Uniforme modello 1934 con grado da Colonnello Comandante
Uniforme modello 1934 con grado da Colonnello Comandante
Uniforme modello 1940 con grado da Colonnello Comandante
Bustina Colonnello Comandante (i fregi sono sotto pannati di rosso ad indicare la funzione di "Comandante")
Il Grado da Colonnello Comandante ricamato sulla bustina
Particolare interno della bustina prodotta dall'Unione Militare di Rodi
I nastrini del medagliere di Bicchetti Michele indossato sul petto dell'uniforme mod. '34
I nastrini del medagliere di Bicchetti Michele indossato sul petto dell'uniforme mod. '40
Alcune spalline di Bicchetti Michele: in alto due modelli coloniali, sotto due modelli 1934
Fregio in canottiglia ad indicare le due ferite ricevute nella grande guerra
Grado da manica da Colonnello Comandante per uniforme mod. 1934

DALLA NASCITA AL PRIMO ARRUOLAMENTO

Bicchetti Michele figlio di Generoso e Carmela Della Vecchia, nasce a Nusco (AV) il I novembre 1887.

A soli 19 anni, alla morte del padre, si arruola volontario, il 31 dicembre 1906 entrando in forza al XIII Reggimento di Artiglieria. Percorre rapidamente la carriera da sottufficiale fino al grado di Sergente Maggiore. Nel 1911 è trasferito in Tripolitania e Cirenaica con il I Reggimento di Artiglieria. Rientrato in Italia col grado di Maresciallo, il I settembre 1912 entra alla Scuola Militare di Modena. Il 31 ottobre 1913 può fregiarsi della medaglia ricordo della guerra Italo-Turca 1911-12 per essersi trovato in territorio dichiarato in stato di guerra.

Una rara foto di Bicchetti Michele in Libia, durante il periodo della guerra italo-turca

LA PRIMA GUERRA MONDIALE

Sottotenente dal 15 aprile 1915, assegnato il I maggio 1915 al XX Artiglieria da campagna, viene mobilitato in territorio dichiarato in stato di guerra; è il 24 maggio 1915 e l'Italia entra in guerra contro l'Austria-Ungheria e gli imperi centrali. Come si evince dal diario del 1915, nel mese di luglio è a Padova, Vicenza, Verona, Peschiera, poi a Latisana e Palmanova e, da agosto a settembre, al fronte a S. Pietro di Gorizia e in ottobre a Crauglio e Turriaco.

Tenente dal I aprile 1916, in data 29 giugno 1916 è ferito alla gamba da una granata a Castelnuovo del Carso ed è insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare “per non aver voluto abbandonare la postazione”. Nuovamente ferito in diverse parti del corpo, il 15 agosto 1916 ad Oppacchiasella (oggi Slovenia) guadagna la Medaglia d’Argento al Valor Militare “per aver voluto continuare a dirigere le operazioni di tiro” e, nell’estate del 1917, gli viene conferito il Distintivo d’onore per le ferite riportate.

Capitano dal 16 settembre 1917, guarito dalle ferite, è nuovamente inviato in zona di guerra dal novembre 1917 al dicembre 1918 a Carmignano di Brenta, a Castelfranco Veneto e poi al fronte, sulle Alpi Giudicarie e, infine, a Monte Pertica sul Massiccio del Grappa, fino al termine del conflitto.

Il giovane Ufficiale d'Artiglieria Bicchetti al fronte, durante la prima guerra mondiale

IL VENTENNIO

Tra il 1919 ed il 1935 è assegnato a varie sedi del nord Italia col III, IV e V Artiglieria pesante. Riceve i seguenti riconoscimenti: Medaglia Commemorativa Nazionale della Guerra 1915-18, Medaglia interalleata del Ministero della Guerra (1922), Croce al Merito di Guerra (1922), Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia (1926), Croce d’Oro per 25 anni di servizio (31 maggio 1927). Inoltre a Pola, oggi Croazia, dove presta servizio dal 1929, viene insignito dell’Ordine di Cavaliere “Coroana Romanici cu spada” nel 1931.

Nel 1933 è nominato Cavaliere della Corona d’Italia e diventa Maggiore dal 5 febbraio 1934.

Nell’aprile 1935 è mobilitato in Tripolitania e Cirenaica e nel 1937 riceve la Medaglia al merito di lungo comando. Nominato Tenente Colonnello, dal 30 giugno 1938 è trasferito in Libia a Bengasi.

In licenza, nell’estate del 1938 tra Ponte di Legno e Riva del Garda incontra la futura sposa Wanda Maria Simonelli, che sposerà per procura il 4 marzo 1939. Alla fine dello stesso mese la famiglia si riunisce a Bengasi. In forza al II Deposito Artiglieria Libica, sempre nel 1939 è autorizzato a fregiarsi delle cordelline distintivo dell’Anzianità Coloniale e della Medaglia Commemorativa senza gladio, per le operazioni in Africa Orientale.

Il 18 dicembre 1939 gli è assegnata la Croce d’Oro sormontata dalla Corona Reale per i 40 anni di servizio.

Il I gennaio 1940 è trasferito nella riserva per limiti di età, ma subito richiamato. A Bengasi il 14 febbraio 1940 nasce l’unica figlia, Carmela Bicchetti.

Bicchetti, terzo da destra, primissimi anni '30
Fine anni '20: l'Ufficiale d'artiglieria Bicchetti durante un'esercitazione
Bicchetti Michele durante una manifestazione a cavallo nel 1931
Fine anni '30: l'Ufficiale Bicchetti in tenuta coloniale estiva durante il periodo libico

LA SECONDA GUERRA MONDIALE

10 Giugno 1940: Mussolini comunica al popolo italiano l'entrata in guerra dell'Italia al fianco della Germania di Hitler, contro Francia e Gran Bretagna. Bicchetti Michele si trova a Bengasi, con la famiglia, rimanendo in attesa di questa nuova chiamata alle armi.

In data 15 dicembre 1940 è nominato Cavaliere dell’Ordine Coloniale della Stella d’Italia.

Dal 1941 è Comandante del I deposito di Artiglieria Libica ed è autorizzato a fregiarsi di due stellette sul nastrino distintivo della Guerra in corso in Africa Settentrionale al Comando delle Truppe Libiche della Libia Orientale.

Ai primi di novembre del 1941 rientra in Italia con la famiglia, ricoverato per accertamenti all’ospedale militare di Bari, alla fine del mese è di nuovo operativo in forze al XIV Artiglieria “Ferrara” in territorio albanese, mentre moglie e figlia rientrano a Nusco (AV) dov’è la masseria di famiglia.

Colonnello dal I gennaio 1942, è destinato al Comando della difesa territoriale di Bari, dove il 25 marzo 1943 è nominato Comandante del deposito delle truppe del XIV Artiglieria “Ferrara”.

Dal febbraio al maggio 1944 col CDII reggimento Artiglieria è assegnato alla zona operazioni di Bari.

1941: l'Ufficiale Bicchetti in Africa Settentrionale
1941: l'Ufficiale Bicchetti in Africa Settentrionale

IL DOPOGUERRA E LA MORTE

In congedo dal I gennaio 1945 con 50 anni di servizio (riconosciuti con Determina del 16 aprile 1959), il I gennaio 1952 è promosso all’ Anzianità di Generale di Brigata e il 2 novembre 1955 riceve la Croce al Merito di Guerra.

Nel settembre 1959 (Napoli) è autorizzato a fregiarsi del distintivo della guerra di liberazione con una stelletta d’argento e del distintivo del periodo bellico 1940-’43 con una stelletta d’argento.

Dal ‘60 al ’66 vive a Palermo dove la figlia Carmela ha sposato il Dott. Mario Pontillo chirurgo e Tenente Medico nella Sanità militare, nel ’67 la segue a Brescia dove il genero è stato trasferito presso l’Ospedale Militare col grado di Capitano Medico. Il I novembre, giorno del suo ottantesimo compleanno, investito da un motociclo proprio davanti all’Associazione Militare Reduci e Combattenti di Corso Magenta, riporta una brutta frattura del femore. Dopo l’intervento chirurgico di ricomposizione e un lungo ricovero, nonostante la forte tempra, muore il 5 gennaio 1968, all'età di 80 anni, in seguito a complicazioni respiratorie.

 

IL "RITROVAMENTO" DEI CIMELI DI NONNO MICHELE

Capita spesso, in occasione di pulizia di cantine e solai o traslochi, di rinunciare ai ricordi e dunque sovente anche i cimeli militari, trasudanti di storia, finiscono, purtroppo, perduti. Ai ricordi del Colonnello Michele Bicchetti non è toccata tale sorte.

Tutte le sue cose, anche molti anni dopo la sua morte, avvenuta negli anni ’60, sono state gelosamente custodite con cura dalla famiglia: la moglie, la figlia e il genero. Oggi le nipoti, Raffaella e Tiziana Pontillo hanno potuto riaprire quei bauli impolverati e riscoprire le testimonianze della storia del nonno.

Da ragazzine, Raffaella e Tiziana hanno spesso ascoltato, incantate, i racconti della nonna riguardo le avventurose esperienze della sua vita a Bengasi e hanno potuto conoscere il nonno Michele attraverso le narrazioni che lo vedevano protagonista, combattente di tutte le guerre che hanno coinvolto il Regno d’Italia dal 1911 al 1945, eroe della Prima guerra mondiale (decorato con due medaglie al Valor Militare - un Bronzo ed un Argento).